Sassuolo, il Pd apre la campagna elettorale attaccando la giunta Menani: «Poco o nulla per famiglie e giovani, serviva più coraggio»
«Alla fine del mandato, ci chiediamo quale eredità lascerà questo sindaco e quali bisogni urgenti dei sassolesi avranno trovato risposta». Il partito democratico avvia, di fatto, la campagna elettorale attaccando frontalmente «un’amministrazione che aveva cominciato il mandato promettendo una città più sicura, più pulita, più bella, più vicina ai cittadini» e invece, hanno detto Matteo Mesini, Serena Lenzotti e Maria Savigni, «molte promesse sono invece disattese». Pochi aiuti alle famiglie e al commercio, poca attenzione a giovani e adolescenti, nessun calo delle tariffe e pressione tributaria al massimo, «mancanza di coraggio e soprattutto di visione da parte di una Giunta – ha detto Mesini – immobile e inerte su troppe tematiche che invece chiedevano risposta». L’opposizione affila le armi in vista della scadenza elettorale, il Pd è al lavoro per far individuare, «all’interno di una rosa di nomi già individuati, il profilo più adatto ad esprimere le istanze del centrosinistra e a rilanciare la città», ma nel frattempo licenzia l’operato della Giunta Menani, bocciandolo senza appello. «Ci sembra che le famiglie, nonostante i proclami, non siano una priorità per questa giunta e che poco si faccia per i giovani» e più in generale, sottolinea il partito democratico «manca, come più volte denunciato, un progetto di città: sono partiti diversi
cantieri, è vero, grazie ai fondi Pnrr; importanti sono soprattutto i lavori sull’edilizia scolastica; ma cambieranno il volto della città? Noi abbiamo creduto che Sassuolo potesse avere un profilo diverso, diventare più bella e accessibile: dalla valorizzazione del centro storico, alla riqualificazione di Piazza Grande, sulla quale oggi ci sono solo macchine in doppia fila e lampioni
divelti fino alla nuova Casa Serena, il cui vecchio è stato affossato e che è ferma, nonostante la sua realizzazione fosse uno degli obiettivi di mandato…». Qualche luce c’è, concede il Pd, ma troppe sono le ombre, e troppo debole è, ed è stata, l’azione amministrativa di una maggioranza «che si è rivelata divisa e poco coraggiosa nelle scelte, da ultimo sul porta a porta: l’amministrazione ha lasciato solo l’assessore Liberi e gestire un affare complicato, un problema dal quale il sindaco si è
apertamente dissociato, venendo tra l’altro meno ai suoi doveri di governare i processi».